I «bagliori degli spigoli»

Sapevamo poco degli esordi di Giovanni Raboni. I primi passi del poeta, già alquanto maturi e ‘a fuoco’, vengono finalmente ricostruiti grazie al ritrovamento e all’analisi di due raccolte risalenti ai primi anni Cinquanta, rimaste inedite. Muovendo da qui l’indagine si rivolge alla scrittura poetica raboniana del trentennio 1950-1980, i cui modelli letterari e i presupposti intellettuali sono riconosciuti, rispettivamente, nel modernismo europeo (Pound, Eliot, Rilke, Auden, insieme al “capostipite” Baudelaire) e nella fenomenologia husserliana, recepita grazie alla mediazione di Enzo Paci.

Dell’approccio fenomenologico è messo in luce il ruolo fondativo anche nello sterminato lavoro critico raboniano. Nel corso degli anni Ottanta, l’accelerazione consumista dell’epoca cosiddetta postmoderna ha irrigidito Raboni in posture di resistenza: anche di queste vengono decifrati i robusti effetti nei suoi versi e nelle sue perlustrazioni critiche.

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